La nuova tendenza per chi decide di andare alle Maldive è quella di scegliere una guest house anziché un resort di lusso
Gli italiani sono sempre più amanti delle Maldive. Nel 2018, secondo l’Ente del turismo maldiviano, hanno superato addirittura il record di arrivi (oltre 105mila, +18,5%).
E come sempre, gli italiani sono i migliori influencer di viaggi. Come nel campo della moda, anche in quello delle vacanze i nostri connazionali sono sempre al passo coi tempi e addirittura, spesso, anticipano i trend.
La nuova tendenza per chi decide di andare alle Maldive è quella di scegliere non più un mega resort di lusso, bellissimo, sì, ma che non ha nulla a che fare con l’ambiente in cui ci si trova. Bensì una semplice e autentica guest house. Dove non manchino comunque tutti i comfort indispensabili, ovviamente. Pulizia, aria condizionata, wi-fi, pasti completi, spa e sdraio dove rilassarsi al sole. Il resto, poco importa. Tanto più che costano molto meno dei più blasonati resort.
Tra gli atolli delle Maldive stanno nascendo sempre più guest house. Se ne contano circa 521 sparsi tra gli atolli. Alcune isole ne hanno uno solo, rendendo una vacanza qui davvero paradisiaca.
Per chi non può fare a meno del contatto con l’Italia, ci sono persino guest house gestite da nostri connazionali. Come Maldives Sunset, sull’atollo di Vaavu, a Sud di Malé, la Capitale. Coperta per tre quarti da una fitta foresta di palme da cocco, banani, alberi del pane, rampicanti e piante fiorite, questo piccolo resort si affaccia su un bellissimo reef corallino, una spiagge di sabbia bianca e finissima ed è circondato da un mare caldo e cristallino dai colori fantastici come i pesci che lo abitano. Si può alloggiare in camera o in un bungalow.
Sull’atollo di Laamu, ancora più a Sud di Vaavu, c’è la guest house Reveries Diving Village che nel 2018 ha vinto il premio come migliore guest house delle Maldive. Ha camere, bungalow e ville e una bellissima spa e addirittura tre ristoranti.
Sull’atollo di Alifu Dhaalu si trova la guest house Bliss Dhigurah. L’isola è un vero paradiso, con una lunga spiaggia borotalco affacciata sulla laguna e uno splendido mare dove nuotare con gli squali balena tutto l’anno. Il resort è composto da una piccola palazzina con camere di varie metrature (anche family room), ciascuna con terrazzo e un bellissimo rooftop con jacuzzi dove sorseggiare un cocktail al tramonto.
A Nord di Malé, invece, sull’atollo di Kaafu c’è il Liyela Retreat, una guest house più simile a un boutique hotel con camere e suite di design. Il centro diving – Maafushi Dive and Water Sports Center – garantisce esperienze di snorkeling e di immersione meravigliose dall’alba al tramonto e, pur non avendo una spa, gli ospiti possono godere di trattamenti personalizzati direttamente sulla spiaggia.
Tutte le guest house, come un qualunque resort di lusso, garantiscono il trasporto da e verso l’aeroporto di Malé.
Volete mettere il piacere di un contatto vero con la popolazione locale oppure pasteggiare con il pesce appena pescato durante l’ultima battuta o sorseggiare un latte di cocco appena preso dalla palma. E rilassarsi con il rumore del mare e il cinguettio degli uccelli che fanno capolino di tanto in tanto sulle isole senza il rimbombo della musica dei DJ e degli animatori dei villaggi più grandi?
Un ritorno alle origini, a come erano le Maldive una volta quando, proprio gli italiani iniziarono ad andarci in vacanza per primi qualche decina di anni fa, è la vera (ri)scoperta di questo viaggio da sogno.
Fonte: SiViaggia.it
Leave a reply