Le pozze primaverili degli Stati Uniti, anche se evaporano nel giro di poche settimane, sono degli straordinari microcosmi di biodiversità, fondamentali in particolare per gli anfibi.
Stagni che spariscono e poi ricompaiono, animali “dormienti” che ritornano in vita: le pozze primaverili hanno un che di magico, ma sono reali al 100%.
Questi habitat effimeri, che negli Stati Uniti possono essere trovati lungo la costa occidentale, nel Nord-est e nel Midwest, si formano all’interno di depressioni naturali poste su terreni adatti a trattenere l’acqua.
Non sono connesse a fiumi o ad altre sorgenti d’acqua e si riempiono solo grazie alle piogge o allo scioglimento delle nevi e la loro acqua in estate, solitamente a luglio, finirà per evaporare.
“La prima volta che ho scoperto una pozza primaverile stavo camminando attraverso un bosco e ho visto le nuvole riflettersi sul terreno”, dice per email Evan Grant, ecologo presso il U.S. Geological Survey. “Ho guardato meglio e ho visto che si trattava di uno stagno nel mezzo della foresta”.
Le pozze primaverili si formano sempre negli stessi punti, solitamente su un leggero declivio, e possono variare molto di dimensioni, dal piccolo lago poco profondo fino al minuscolo stagno.
Le dimensioni però non contano per i tanti animali che fanno affidamento su questo habitat. Anche in alcune pozze grandi appena quanto un secchio è possibile trovare delle uova di salamandra.
L’equinozio di primavera è l’occasione per ricordare la diversità della fauna che prospera in questi bizzarri specchi d’acqua.
Le specie che hanno bisogno delle pozze primaverili per completare il loro ciclo di vita sono degli indicatori biologici e sono prevalentemente degli anfibi, come le salamandre e le rane del legno. Molti di questi animali per riprodursi fanno ritorno alla stessa pozza dove sono nate.
Anche i crostacei, compresi i minuscoli anostraca, dipendono da queste pozze stagionali per poter deporre le uova.
Alcuni di questi escono presto dall’uovo e poi affondano nel fango. Quando il terreno si asciuga entrano in uno stato chiamato di diapausa che può protrarsi anche per decenni, spiega via email Tim Maret, un ecologo della Shippensburg University in Pennsylvania.
Ciò garantisce che “anche nel caso le condizioni fossero negative o che la riproduzione non fosse stata possibile, l’anno successivo un certo numero di anostraca ci saranno comunque”, dice.
Un tipo di animali che ci si potrebbe aspettare di trovare in una pozza primaverile non è invece presente: i pesci.
I pesci non possono sopravvivere in questi ecosistemi in quanto finiscono per seccarsi, ricorda in una email James P. Gibbs, biologo della State University of New York.
Il che rappresenta invece un vantaggio per gli anfibi, le cui uova finirebbero altrimenti per diventare cibo per i pesci, aggiunge.
Ci sono però altri predatori pronti ad approfittare delle pozze primaverili come i serpenti, che Grant ha visto diverse volte sfamarsi con delle uova di rane del legno.
Esistono poi le cosiddette specie facoltative, quelle che non hanno bisogno delle pozze primaverili, ma che ne fanno uso. Tra questi animali fanno parte anche gli uccelli e i procioni. Rettili, come le tartarughe di Blanding, si rinfrescano, mangiano e persino si riproducono in questi siti.
Sfortunatamente per tutte le specie che ne dipendono, le pozze primaverili vanno sempre più scomparendo per colpa dell’urbanizzazione, dell’agricoltura e per altre cause. Negli Stati Uniti, secondo l’Agenzia per l’ambiente (EPA), oltre il 90% delle pozze primaverili della California non esiste più. Resistono invece in altre zone del paese, come la Pennsylvania.
Fonte: nationalgeographic.it – Liz Langley
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