Cuba ha legalizzato le connessioni internet private
Dalla scorsa settimana si possono allestire reti Wi-Fi domestiche, ed è una svolta per le strutture turistiche
Dalla scorsa settimana a Cuba è legale allestire delle reti internet via cavo e Wi-Fi private nelle case e negli esercizi commerciali, e si possono importare router e altre attrezzature necessarie per dotarsi di una connessione a internet. È una decisione molto importante per uno dei paesi meno collegati a internet dell’emisfero occidentale, che negli ultimi anni ha approvato alcune timide riforme per allargare il numero di connessioni nel Paese.
Finora l’accesso a internet a Cuba era ufficialmente possibile attraverso i circa 1.400 hotspot in giro per il Paese, e da dicembre anche attraverso una rete mobile 3G nazionale. Nel Paese ci sono circa 80.000 case con un accesso a internet, perché parte di programmi sperimentali dell’operatore telefonico nazionale o perché dotate di sistemi clandestini, i cui possessori avranno ora due mesi per renderli legali. L’accesso a internet dall’isola, però, continuerà a essere gestito dall’unico operatore, Etecsa, di proprietà statale.
Da tempo il governo di Cuba, uno degli ultimi regimi comunisti nel mondo, guidato dall’anno scorso dal presidente Miguel Díaz-Canel, sta cercando il modo di introdurre gradualmente internet nel Paese: da una parte lo considera un elemento fondamentale per modernizzare il Paese e per attirare turisti sull’isola; dall’altro, teme che la sua diffusione possa aumentare il dissenso interno, come ha spiegato al New York Times William LeoGrande, esperto di America Latina dell’American University di Washington.
Gli hotspot che si sono moltiplicati negli ultimi anni hanno permesso a moltissimi cubani di accedere a internet, anche se rimangono molto costosi: da quando furono introdotti nel 2015 i prezzi sono calati, ma un’ora di connessione continua a costare più di un dollaro, in un paese in cui lo stipendio medio non supera i 50 dollari. Ciononostante gli hotspot sono sempre molto affollati. Anche le connessioni domestiche appena diventate legali avranno costi simili, che dovrebbero scendere col tempo.
A trarre beneficio dalle nuove regole saranno soprattutto gli alberghi, i bed and breakfast e le varie strutture di accoglienza per i turisti gestite direttamente dai cubani, compresi i bar e i ristoranti, che finora – salvo pochi casi e molto costosi – non potevano offrire una connessione a internet (perlomeno, non legale), un servizio ormai comune in quasi tutto il mondo.
Fonte: ilpost.it
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