La famosa kasbah legata alla vita del pascià El Glaoui
Nel piccolo villaggio berbero di Télouet, incastonato nella catena dell’Alto Atlante, l’omonima kasbah, conosciuta anche come Palais du Glaoui, è intrisa di una storia affascinante che racconta di tradimenti e di intense lotte per il potere.
La famiglia El Glaoui controllava il commercio di olive, zafferano e sale grazie alla posizione privilegiata del villaggio sul percorso delle antiche carovane che dal deserto sahariano si dirigevano verso i ricchi mercati cittadini a ovest.
La kasbah fu costruita nel 1860 e ampliata successivamente, nella prima metà del secolo scorso, da Thami El Glaoui, celebre pascià che governava a Marrakech, il quale, si narra, abbia fatto decorare gli interni del palazzo con stucchi, mosaici e zellige, le maioliche a disegno geometrico, impreziosendo i soffitti con legno di cedro dipinto. I tetti furono abbelliti da ceramiche verdi nel classico colore islamico. La leggenda racconta che il pascià abbia fatto lavorare trecento artigiani per tre anni incessantemente per abbellire il palazzo.
La sorte della kasbah fu inevitabilmente legata alla vita del pascià El Glaoui, uno dei più ricchi e influenti uomini del Marocco, che visse attraversando periodi di massimo successo fino ad una definitiva scomparsa dalle scene politiche ed economiche del Paese.
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